MAURICE MERLEAU-PONTY – LA «PROFONDITÀ PITTORICA»

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La profondità pittorica (come anche l’altezza e la larghezza dipinte) viene da non si sa dove a posarsi, a germogliare sul supporto. La visione del pittore non è più sguardo su di un di fuori, relazione meramente ‘fisico-ottica’ col mondo. Il mondo non è più davanti a lui per rappresentazione: è piuttosto il pittore che nasce nelle cose come per concentrazione e venuta a sé del visibile, e il quadro, infine, può rapportarsi a una qualsiasi cosa empirica solo a condizione di essere innanzitutto ‘autofigurativo’; può essere spettacolo di qualche cosa solo essendo ‘spettacolo di niente’, perforando la ‘pelle delle cose’ per mostrare come le cose si fanno cose, e il mondo mondo
[Merleau-Ponty, L’occhio e lo spirito]
Nella traduzione italiana di Anna Sordini, edita SE
@ILLUS. by FRANCENSTEIN, 2022