KARL ROSENKRANZ – L’ARTE NON DEVE SOTTRARSI AL BRUTTO

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L’arte ha necessità – ed è questo il suo limite di fronte alla libertà del bene e del vero – dell’elemento sensibile, ma in questo elemento vuole e deve esprimere la manifestazione dell’idea nella sua totalità. Appartiene alla natura dell’idea di lasciare libera l’esistenza della sua manifestazione, ponendo così la possibilità del negativo. Tutte le forme che possono scaturire dal caso e dall’arbitrio realizzano anche fattualmente la loro possibilità, e l’idea dimostra la sua divinità soprattutto per la potenza con cui mantiene intera l’unità della sua legge nell’intrico di fenomeni che si incrociano, nel duplicarsi da caso a caso, da impulso ad impulso, da arbitrio ad arbitrio, da passione a passione. Se quindi l’arte vuol rendere intuitiva l’idea in modo che non sia soltanto unilaterale, non può sottrarsi al brutto. I puri ideali ci impongono certamente il momento più importante del bello, il momento positivo. Ma se la natura e lo spirito debbono esprimersi in tutta la loro drammatica profondità, il brutto di natura, il male e il demoniaco non possono mancare
[K. Rosenkranz, Estetica del brutto]
Nell’edizione a cura di Sandro Barbera edita Aesthetica Edizioni.
@ILLUS. IN EVIDENZA by PATRICIA MCBEAL, 2021