L’ARTE SCOMODA
CECI N’EST PAS UNE CADREGA
Delle tre sedie di Joseph Kosuth questa pare essere quella giusta, per sedersi. Eppure il divieto parla chiaro: “Non sedersi grazie”.
Perché non sedersi su di una sedia?
All’enigma sopraggiunge l’illuminazione: “la sedia è sedia solo in quanto mi ci siedo… quella non è una sedia!”.
Se mi siedo su di un ceppo, il ceppo è sedia e se mi accovaccio in slav squat mi siedo sull’aria e l’aria è sedia.
Ma questa no, ceci n’est pas une cadrega. Non è una sedia, non è una cadrega, non è una mela e se mi ci siedo commetto peccato.
Allora quella sedia la contemplo: in teoria è una sedia, in pratica no.
Un’opera d’arte è “oggetto sociale e storico, un artefatto che incorpora una rappresentazione, sotto forma di traccia iscritta in un medium che non è trasparente” (Andina)
“Come già notava Nietzsche, le opere possono incidere sulle nostre vite in misura maggiore di quanto non riesca a fare un ragionamento ben formulato”.
Infatti ho capito subito. In tempo di Coronavirus anche l’arte si fa scomoda.
Citazioni di Tiziana Andina tratte da Filosofie dell’Arte, Da Hegel a Danto (Carocci editore, 2012), pp. 198-199.
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«Mentre appare, il quadro si nega come mezzo per: si nega, per esempio, come mezzo di godimento estetico, di valutazione mercantile, di valutazione critica. Lo sguardo che il quadro richiama non ha a che fare con la sua utilizzabilità, ma unicamente con il suo apparire, con il puro vedere. È anche per questo che Magritte scrive sotto il disegno della pipa: “Questo non è una pipa!”; che è come dire: “Guarda!”. (E del resto Magritte scrive sul retro di una riproduzione del suo quadro inviata a Foucault: “Il titolo non contraddice il disegno; afferma diversamente”). [Silvana Borutti: Filosofia dei sensi / Estetica del pensiero tra filosofia, arte e letteratura – Raffaello Cortina Editore, Milano 2006 – pag. 110]
«…ci sono due pipe. Non bisognerebbe dire, piuttosto: due disegni della medesima pipa? O anche, una pipa e il suo disegno; o ancora, due disegni rappresentanti ciascuno una pipa; oppure, due disegni di cui l’uno rappresenta una pipa e l’altro no; oppure, due disegni che non sono e non rappresentano né l’uno né l’altro delle pipe; oppure, un disegno che rappresenta non una pipa, ma un altro disegno che, questo sì, rappresenta una pipa?» [Michel Foucault: Questo non è una pipa – SE, Milano 1988 – Capitolo I: Ecco due pipe – traduzione di Roberto Rossi – pagg. 16-17].