FILOSOFIA
La Filosofia è l’amore per il Sapere. Amore che non è possessione, ma piuttosto servigio di un Sapere che non è ricercato per essere ottenuto, ma è rispettato quale già realizzato. Il movimento erotico che spinge gli uomini a farsi filosofi, così da vivere frustri della loro ignoranza, li ripaga con l’immortalità ma li rende schiavi. Tali sono i filosofi, paggi di Sofia. L’alleanza con l’Onniscienza impone loro di abbandonare il giaciglio del Mistero[1], adulterio che costa all’uomo la sua (ri-)caduta. Ma i misteri sono pur sempre opera della volontà scolpita di Sofia. Essa è per gli uomini storia di nascita e morte, per i filosofi imperscrutabilità antica e terribile. Sofia è il Sapere che esclude da sempre ogni Ignoranza; essendo questa incomprensione di sé stessa, non ha scienza alcuna e, pertanto, non esiste. L’esistenza, che si può dire voluta da Sofia, ha scienza di sé stessa esistendo. Sofia, però, non è l’essenza dell’esistenza, tale che Ella abbia da conoscere ciò che da Lei esce, ma, piuttosto, si può dire che sia la conoscenza stessa dell’esistenza, tale che essa coincida con la propria essenza e con la conoscenza della propria essenza. Così è in virtù degli aspetti di Ella, che persistono identici a sé stessi in sé stessi, poiché sono identici tra loro, dovendo ognuno di quelli comprendere tutti gli altri e sé stesso, tale che Sofia sia integerrima. L’integrità di Sofia manca così di Nulla. Nulla che si può dire così tanto escluso quanto compreso avendo la sua posizione nell’essere negazione, ossia negazione di sé stessa.
Questa è l’ombra che di sé lascia Sofia a chi l’ha amata. Di tale sapere si ha scienza immediata, esso è un essente che l’uomo incontra se Sofia così vuole. (Sofia è scienza di sé, non conoscenza nella disponibilità dell’uomo). Il terribile dono Sofia si riserva di consegnarlo come di ritirarlo. Ella, tuttavia, è solita condurre (per Sua oscura volontà) l’uomo al Suo sapere per un cammino angariato. Il percorso che rende filosofi ha il suo senso in sé stesso.


