COME BOSSE-DE-NAGE INCONTRÒ LA VECCHIA CHE CONOSCEVA LA STORIA DI THE BROCK

In una giornata assolata da un sole soleggiante il gruppetto proseguiva la sua marcia trionfale passando da un villaggio all’altro, celebrando le vittorie riportate sul fetente The BRock con grandi feste festoni festini. Il popolo della Terra di Cuccagna inneggiava ai nuovi arrivati appellandoli come i liberatori dalla tirannia imposta sulle loro vite dall’antagonista del protagonista, che li teneva in pugno a suon di ricatti e ricotte, minacce e biscotti. La popolazione era ormai affamata e si barcamenava nel menare il can per l’aia. Ma neanche grazie all’aiuto del miglior amico dell’uomo riuscivano a sollevarsi da quell’inopia indotta da un preciso piano di distruzione assoluta. Nel passare tra romiti borghi diroccati, dai più abbandonati, all’Alice del Paese delle Meraviglie ritornarono in mente le scene che aveva viste nella sua terra d’origine: profondamente scossa, promise ai pochi superstiti che avrebbe fatto di tutto per porre fine una volta per sempre alle angherie dell’astioso The BRock. Al vedere la devastazione il mistico teologo di provincia recitò una massima di massima saggezza:
L’Essere omologo è la distruzione; l’essere eterologo le ricostruzioni.
Bosse-de-nage, cinocefalo babbuino, infine, ruggì con un «’HA ‘HA» leonino finalizzato ad incutere timore fino nelle ossa del più terribile tra i malvagi come a dire “Non preoccupatevi gente! La nostra spedizione si è caricata di un senso soteriologico a cui non possiamo rinunciare. La vostra sofferenza verrà redenta dal nostro operato. Non dubitate di noi!”
E così di paese in paese, di villaggio in villaggio, rianimavano gli animi e trascorrevano il tempo in giochi e trastulli, secondo l’antico modello di governo delle masse del panem et circenses, pratica indagata a fondo in un bel volume, tutto rilegato in radica di frassino e profumato al mentolo, del sempre preciso e documentato Lo Studioso – che ha potuto così raccogliere il frutto di anni e anni di indagine – intitolato Il pane e il circo. Circolarità della governamentalità della massa tramite somministrazione straordinaria di derrate alimentari e feste psicagogiche dalla Notte dei Tempi fino a dopodomani.
Un giorno, proprio nella giornata piovosa da cui siamo partiti, raggiunsero un piccolo borgo montano su di una scogliera scoscesa, che a strapiombo si gettava in mare creando una impressionante cascata, dal momento che il fiume che passava lì intorno andava proprio a sfociare nel mare. Un sole splendente illuminava la vallata lasciando risplendere in tutta la sua tristezza la devastazione totale. Non trovarono anima viva e tutto era lasciato al degrado più totale: le tavole erano elegantemente imbandite a festa; le strade perfettamente pulite non presentavano la minima presenza di cartacce e immondizia varia; nell’aria si spargeva un profumo di pino mugo e pasta al sugo che avrebbe fatto risuscitare un morto; risuonavano da un grammofono suoni di festa antichi che portavano alla memoria la nostalgia per i tempi andati nei quali vinceva chi perdeva e perdeva chi perdeva, pareggiando chi era talmente scarso da non riuscire né a vincere né a perdere e nei quali veniva esiliato il penultimo perché manifestamente inetto… Insomma, che bei tempi! Esplorando la zona circostante e non percependo la presenza del malvagio The BRock che mollava tutto per andare a scrivere su Arena Philosophika si rappacificarono e puntarono verso nord, intenzionati a lasciarsi alle spalle il villaggio abbandonato, quando, proprio al confine, intravidero una vecchia seduta su di una sediolina tutta intenta ad armeggiare nella costruzione di un computer quantistico.
Si avvicinarono e Bosse-de-Nage, cinocefalo babbuino, le si rivolse con un cordiale «’HA ‘HA» come a dire “Cosa ci fa tutta sola una vecchina a costruire un computer quantistico senza nessun ausilio? Vuole una mano?” Ma la vecchia non rispose e riprese a lavorare alacremente. Erano impressionanti la velocità con la quale assemblava le componenti dell’hardware e la precisione della formalizzazione del software. Provarono in successione a rivolgerle domande l’Alice del Paese delle Meraviglie il mistico teologo di provincia i componenti della ciurma prima ad uno a uno poi in coro un bagarino con un biglietto per la navicella New Shepard della Blue Origin, ma nessuno ottenne risposta. Continuava come se niente fosse a lavorare al suo macchinario che la risucchiava in un vortice di laboriosità da cui non poteva più uscire.
Rispettosi del suo silenzio e della sua solerzia lavorativa, preferirono lasciarla alle sue mansioni, non volendola disturbare ulteriormente e così si appropinquarono alla cinta muraria che segnava il confine del territorio quando vennero interpellati dalla vecchia:
– Siete voi coloro che si aggirano per il Là Fuori alla ricerca del temibile antagonista del protagonista?
Scoperti, decisero di rivelarsi. Al che la vecchia:
– Allora saprete sicuramente che non avrete alcuna possibilità di sconfiggere il terribile The BRock, a patto che non sappiate il suo segreto… Dovete sapere che io so chi si cela dietro The BRock. Io conosco la verità!
Assai interessati, tornarono indietro e Bosse-de-Nage, cinocefalo babbuino, si dispose con un disponibile «’HA ‘HA» all’ascolto di tutta la storia…
@ILLUS. by FRANCENSTEIN, 2021