FRIEDRICH NIETZSCHE – IO DICO NO!

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I MIEI CINQUE “NO” 1) La mia lotta contro il senso di colpa e l’immischiarsi del concetto di punizione del mondo fisico e metafisico, nonché nella psicologia e nell’interpretazione della storia. Intendere la moralizzazione, indotta da tutte le filosofie e valutazioni finora esistite. 2) Il mio riconoscere ed evidenziare l’ideale tradizionale, quello cristiano, anche là dove la forza dogmatica del cristianesimo ha fatto bancarotta. La pericolosità dell’ideale cristiano sta nel suo senso del valore, nei suoi tratti che possono fare a meno di un’espressione concettuale: la mia lotta contro il cristianesimo latente (per esempio nella musica, nel socialismo). 3) La mia lotta contro il secolo XVIII di Rousseau […]: un ideale che, nato dall’odio contro la cultura aristocratica, è in praxi, il dominio di sfrenati strumenti di rancore, un ideale inventato come stendardo da battaglia; la morale cristiana dei sensi di colpa, la moralità del rancore: predisposizione plebea. 4) La mia lotta contro il romanticismo […], ma pure con una certa nostalgia del tempo antico della cultura sacerdotale-aristocratica […]: una specie falsa e imitata di umanità più forte […]. 5) La mia lotta contro la preponderanza degli istinti gregari, dacché la scienza fa causa comune con loro; contro l’intimo odio con cui si tratta ogni genere di gerarchia e di distanza
[F. Nietzsche, La volontà di potenza, fr. 1021]
Nella traduzione di Angelo Treves riveduta da P. Kobau, edita Bompiani.