KARL JASPERS – FILOSOFARE È PENSARE FINO AL LIMITE?
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Il filosofare trae origine dal silenzio di fronte a ciò che è nascosto. Eppure esso non fa sprofondare chi pensa nel nulla del silenzio, ma vede mostrarsi l’essere dentro l’esserci del mondo, delle figure e delle leggi. Avverte il limite senza oltrepassarlo. Si realizza nell’essere se stessi che, in quanto si riceve in dono, è il fondamento di ogni esperienza concreta nel mondo. Non esibisce nuovi oggetti, ma mostra tutti gli oggetti come nuovi. Filosofare è quel pensare che si estende al di là di ogni definita oggettività e che, pure, se è praticato, può diventare la cosa più vicina alla vita, perché coinvolge l’origine del nostro essere trasformando l’agire interiore. Non permette di fissarsi in una rigida oggettività, sia questa una forma di esserci tangibile, di esattezza cogente o di garanzia rivelata. Pensa nel medium in cui tutto ciò che ci viene incontro o accade riceve senso ed essere; si affida a quel fondamento attraverso cui io sono me stesso
[K. Jaspers, Il male radicale in Kant]
Nella traduzione di Roberto Celada Ballanti, Morcelliana
@ILLUS. by FRANCENSTEIN, 2021