KITARŌ NISHIDA – IL SÉ COME AUTOCONSAPEVOLEZZA AGENTE
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Si può cercare il vero sé all’interno del nostro agire. Il vero sé deve essere autoconsapevolezza agente. Io vero sé è un sé agente. Il nostro sé non è qualcosa di pensato, non è qualcosa di colto in un’intuizione sensibile e neppure è il sé della percezione interna, bensì è qualcosa di cui siamo coscienti in base al sé agente. L’io deve essere qualcosa di agente. Non esiste un io che non agisce […]. Ma se si afferma che il sé è una sensazione, si cade in errore. Questa è una spiegazione psicologica, mentre il sé è l’attività stessa, viene conosciuto quando agisce. Ciò che noi di solito pensiamo sia il sé, non è il sé. Il sé è dove si agisce
[K. Nishida, Problemi fondamentali della filosofia]
Nella traduzione italiana a cura di Enrico Fongaro, edita Marsilio Editore.
@ILLUS. by FRANCENSTEIN, 2022
Il Sé è dovunque – ubiquo / eterno – altrimenti sarebbe possibile e legittimo essere il Non-Sé.
Così parlò The Doomstah
Comunque molto “gentiliano” il Sé come consapevolezza di Sé del Sé, mentre è coscienza “inattuale” l’incertezza del Sé.