LUIGI PAREYSON – ARTE PROLUNGA L’INDIVIDUAZIONE
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La stessa possibilità del realizzare presuppone, ad esempio, che l’universalità, l’infinità e la totalità non siano d’un universo onnicomprensivo che abbracci ogni cosa o si concentri in ciascuna cosa, ma ineriscano al singolo definito e determinato, il quale perciò è indipendente e vive di vita propria; che, quindi, nessun concetto di universalità, infinità e totalità possa reggere se comprometta l’indipendenza, l’originalità e l’irreducibilità del singolo; che, ancora, la finitezza non può interpretarsi come la mera angustia d’un limite, ma piuttosto come la determinatezza d’un’infinita virtualità, per cui ogni singolo, anche quand’è definito e concluso, è propriamente aperto e inesauribile […]. Certamente, se il segreto della realtà è l’individuazione, comunque concepita, l’arte, ch’è essenzialmente realizzazione e singolarizzazione, simboleggia e in certo modo continua questo atto ch’è all’origine delle cose e delle persone, e s’inserisce in un orizzonte cosmico, in una maniera di cui è cosa delicatissima studiare e indagare la natura
[L. Pareyson, Estetica. Teoria della formatività]
Citazione tratta da G. Tenti, Estetica e morfologia in Gilbert Simondon.
@ILLUS. by FRANCENSTEIN, 2022