MICHEL FOUCAULT – QUALE PROBLEMA MORALE PER GLI APHRODISIA?
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Gli elementi di questo campo di azione [riflessione morale sulle pratiche sessuali] – la “sostanza etica” – erano costituiti dagli aphrodisia, vale a dire da atti voluti dalla natura, da essa associati a un piacere intenso e ai quali essa tende, spinta da una forza sempre suscettibile di eccessi e di trasgressione. Il principio in base al quale regolare tale attività, il “modo di assoggettamento” non era definito da una legislazione universale che determinasse gli atti permessi e quelli proibiti, quanto piuttosto da un savoir-faire, un’arte che prescriveva le modalità di un uso in funzione di variabili diverse (bisogno, momento, status). Il lavoro che l’individuo doveva compiere su se stesso, l’ascesi necessaria, aveva la forma di una lotta da condurre, di una vittoria da riportare conquistando il dominio di sé su di sé, secondo il modello di un potere domestico o politico. Infine, il modo d’essere cui si perveniva attraverso questa padronanza di sé si caratterizzava come una libertà attiva, indissociabile da un rapporto strutturale, strumentale e ontologico con la verità
[M. Foucault, L’uso dei piaceri. Storia della sessualità II]
Nella traduzione di Laura Guarino, Feltrinelli.
@ILLUS. by FRANCENSTEIN, 2021
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