RICHARD RORTY – IDEALISMO E NOMINALISMO DIVENTERANNO SINONIMI?

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“L’essere, che può essere compreso, è linguaggio”. E questo motto non sarà più […] inteso come un faticoso tentativo per dare nuovo lustro alla reputazione delle scienze umane, bensì come una chiarificazione del comprendere rispondente al senso comune.
Spesso è stato mosso a Gadamer il rimprovero di aver inventato una varietà di idealismo legata al linguaggio. Ma, al contrario, si dovrebbe piuttosto capire – come si è accennato prima – che Gadamer serba quel che è oro nell’idealismo, liberandosi invece della scoria metafisica. L’idealismo è caduto in discredito solo perché non ha rinunciato tanto facilmente alla distinzione tra apparenza e realtà. Non appena questa distinzione sarà venuta meno, idealismo e nominalismo diventeranno due nomi per il medesimo punto di vista filosofico. Gli effetti dannosi di tale distinzione possono essere osservati in Berkeley. Dopo aver detto che “nulla, all’infuori di un’idea può uguagliare un’idea”, Berkeley procede traendo la conseguenza che reali sono solo idee e spirito. Quel che avrebbe dovuto dire è che solo una frase può essere rilevante per la verità di un’altra frase – e con ciò avrebbe enunciato una tesi nominalistica senza implicazioni metafisiche.
[Richard Rorty, tratto dall’intervento “L’essere che può essere compreso è linguaggio”. Per Hans-Georg Gadamer in occasione del suo centesimo compleanno, p. 53, nel libro “L’essere, che può essere compreso, è linguaggio” Omaggio a Hans-Georg Gadamer, il Nuovo Melangolo, Genova – 2001]
@ILLUS. by JOHNNY PARADISE SWAGGER, 2021
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