BERTRAND RUSSELL – L’ANIMA DIVENNE SPIRITO, CHE DIVENNE SOGGETTO

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… la parola «spirito» venne sostituita alla parola «anima», allo scopo di dare l’impressione di volere evitare ripercussioni in campo teologico. Poi le venne sostituita la parola «soggetto», termine che sussiste tuttora particolarmente nel preteso contrasto del «soggettivo» e dell’«oggettivo». Alcune parole vanno dette perciò a proposito del «soggetto».
Vi è ovviamente qualche senso nel dire che io sono la stessa persona che ero ieri e, per citare un esempio ancor più ovvio, se simultaneamente vedo un uomo e lo sento parlare, vi è qualche senso nel dire che l’io che vede è lo stesso dell’io che sente. Si arrivò così a pensare che, quando percepisco qualcosa, vi è un nesso fra me e la cosa: io che percepisco sono il «soggetto» e la cosa percepita è l’«oggetto». Sfortunatamente risultò che non si poteva sapere nulla circa il soggetto: percepiva sempre altre cose, ma non poteva percepire se stesso. Hume negò audacemente che vi fosse qualcosa come il soggetto, ma ciò non poteva essere accolto. Se non vi fosse stato un soggetto, che cosa era immortale? Che cosa aveva una libera volontà? Che cosa peccava in terra e veniva punito all’inferno? Tali domande non comportavano risposta. Hume non desiderava trovare una risposta, altri non ebbero la sua audacia.
[Bertrand Russell, Scienza e religione, V – L’anima e il corpo, 1935]
@ILLUS. by JOHNNY PARADISE SWAGGER, 2020
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