DIALOGO FRA ‘MORTO VIVO’ e ‘VIVO VIVO’

Morto vivo: Ehi, tu…
Vivo vivo: Dici a me?
Morto vivo: Sì, a te: senti, tirami fuori da questa bara.
Vivo vivo: Non posso.
Morto vivo: Perché?
Vivo vivo: Perché sei morto.
Morto vivo: Ma sono anche vivo, come senti, sennò come potrei parlarti?
Vivo vivo: Tu sei vivo eternamente per poter morire eternamente. Io sono vivo eternamente per poter vivere eternamente.
Morto vivo: Chi ha potuto fare un sortilegio del genere?
Vivo vivo: Il Signore della vita.
Morto vivo: Colui che non concepisce la morte! Se avesse un po’ più di pietà, farebbe un piccolo sforzo per inventarsi il “Morto morto”: può tutto, Lui, e allora perché non ha potuto arrivare a tanto? Arrivare a concepire il “Morto morto”?
Vivo vivo: Perché Lui è la Vita e quindi, in Lui, uno non può essere Morto, ma solo morto.
Morto vivo: Questo mi ricorda tanto un dialogo che ho sentito non so più dove tra VERO e FALSO: anche lì, il Vero sosteneva che il Falso non esiste, in modo assoluto, ma che è solo un non-essere-vero, un non essere Lui.
Vivo vivo: Io non ho mai sentito quel dialogo, ma posso confermarti che, in effetti, un morto è tale solo in quanto è non-vivo.
Morto vivo: Ma io, dall’oblò di questa bara, vedo e sento tutto: ti pare giusto, lasciarmi in vita qui dentro per poter vedere la vita là fuori? dal di fuori?
Vivo vivo: Questa è la tua pena.
Morto vivo: Questo è sadismo puro; non poteva, quel Sadico, inventarsi il Morto che non è in modo assoluto?
Vivo vivo: Sta scritto in Sapienza 11,24-26
Tu ami tutte le cose che esistono
e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato;
se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure formata.
Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non l’avessi voluta?
Potrebbe conservarsi ciò che da te non fu chiamato all’esistenza?
Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue,
Signore, amante della vita.
Morto morto: Se fosse veramente indulgente, se veramente amasse ciò che ha formato, Lui concederebbe di non esistere a chi lo ha rifiutato.
Vivo vivo: Non può, perché ciò che ha creato esiste per sempre in Lui.
Morto morto: Allora, meglio non essere creati.
Vivo vivo: Impossibile.
Morto morto: Ciò che impossibile al Concezionale è possibile all’Anticoncezionale.
Vivo vivo: Cosa vuoi dire?
Morto morto: Che solo a chi è già stato concepito è impossibile non esistere, ma a chi ancora non è stato concepito…
Vivo vivo: Preferiresti non essere mai venuto in vita?
Morto morto: Piuttosto che starmene per sempre a vedere la vita dietro l’oblò di una bara, avrei certo preferito non venire in vita.
Vivo vivo: La verità dell’Essere sta nell’averne coscienza, per questo l’Essere non ha tolto la coscienza a chi è morto per sempre: perché anche lui potesse essere eternamente.
Progetto Dexistens nel Network di Arena Philosophika, per vedere la home di Dexistens clicca qui.
Per vedere tutte le pièce teatrali abbozzate clicca qui
@ILLUS. by, FRANCENSTEIN, 2020
@LOGO by, FEBUS, 2020