KARL JASPERS – IL PENSIERO È PERICOLOSO

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Cos’è l’essere? Cos’è la conoscenza dell’essere? Cos’è l’esser-vero? In ogni momento ci sembra di avere già una risposta pronta a queste domande, poiché le risposte non sono altro che le ovvietà con cui viviamo di volta in volta: questo è l’essere; questo so; questo è vero. Noi viviamo nella sicurezza creata da tali ovvietà. Se cominciamo però ad interrogarci riguardo al tutto, queste ovvietà vengono messe in dubbio. Passo dopo passo, disgregando ciò che era rimasto fino ad allora fuori questione, ci priviamo del terreno su cui poggiavamo. Con il primo domandare intorno a cosa siano l’essere, il sapere e l’esser-vero incomincia il filosofare, e al contempo però anche la nostra possibile precarietà. Infatti il pensiero, in quanto tale, possiede una potenza sconvolgente per la nostra costituzione interiore. Ciò che penso con certezza essere così, oppure ciò che penso con il sapere della sua possibilità, mette in atto la mia coscienza dell’essere, i mei progetti, la mie preoccupazioni e le mie speranze, il mio coraggio e la mia debolezza. Il pensiero mi può fornire qualcosa a cui appoggiarmi; più ancora, però, esso può derubarmene. Ma anche se il pensiero è pericoloso, esso è comunque quell’ardua impresa attraverso cui solamente si può giungere a ciò che è autentico, di cui sento la mancanza nell’ovvietà superficiale di quei momenti in cui, non pensando, mi ritrovo in una insoddisfazione ovattata
[K. Jaspers, Della Verità]
Nella traduzione di Diego D’Angelo edita Bompiani.
@ILLUS. by FRANCENSTEIN, 2021