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La serpe è il simbolo dell’eterno ritorno, caro eddymanciox.
Noi desistenti strilliamo a gran voce contro il ritorno dell’esistenza provocato dalla procreazione, facciamo un clamore assordante, così come vuole il suo “rabulatus”.
răbŭlātĭo, ōnis, (f.) e răbŭlātus, ūs, (m.):
strillo, clamore.
[răbŭla + -tĭo, -ātus].
Il serpente istigò Eva alla vita, indusse la prima donna a fare figli, ed Eva, tentata, tentò anche Adamo porgendogli il MALE DELLA MELA: bisogna essere in due, per poter fare dei figli.
La serpe di cui lei parla, eddymanciox, è la Volontà di Potenza dell’Istinto di Conservazione; è la potenza della Vita che vuole sopravvivere ad ogni costo, anche a quello di prendere per la gola in mala fede una donna sprovveduta che non ha abbastanza fede desistenziale per non cascarci.
Ma il desistente si sgola e sbraita: la Volontà di Vivere prende per la gola! è così che impicca ogni uomo che si crede tale solo per il fatto di poter procreare altri uomini.
DESISTENZA!!!
Un uomo morto è un uomo che non può credersi tale, non c’è dubbio: non può credersi tale perché è appunto morto. Ma, alla faccia dell’uomo morto, la serpe trova sempre il modo di far nascere altri uomini, uomini vivi, uomini che per il fatto di essere vivi sono comunque già uomini morti. La serpe impicca l’uomo morto come impicca chi, pur essendo vivo, ha paura di morire, o di non poter continuare la Vita procreando.
Chi ha paura muore ogni giorno,
chi non ha paura muore una volta sola.
La serpe impicca chi ha paura di morire facendolo morire due volte: chi ha paura muore una prima volta quando inesorabilmente verrà la sua ora e una seconda volta muore quando il proprio figlio, che ha messo al mondo proprio per esorcizzare la paura di morire, morirà a sua volta.
Guai alla serpe! Cave serpentem!
DESISTENZA!!!
Postilla
LINK>>> https://arenaphilosophika.it/postilla-a-rabulatus/