TRAP GOD È SOLO UN IDOLO

Trap God anticipa il natale ed esce col suo nuovo singolo alla vigilia.
Un parto prematuro o un aborto? Il pezzo fa schifo, ma, essendo in atto, è perfetto (per-fectum, en-ergon[1]) e mai nato; piuttosto è lì da sempre. D’altronde quella testa di porco lo dice: “non festeggio natale, faccio solo finta”, anche perché “nessuno è risort Nigga” dato che, si può aggiungere, “nessuno è mort Nigga“.
Come il Natale è la finta festa in onore di un personaggio che non esiste (Babbo Natale), simboleggiante le spese-tributo al sistema tecno-teleologico che ha soppiantato quello capitalistico, così il Dio di Milano non può esimersi dal far finta di far finta di non partecipare alla festa.
E lo dice, è davvero una finta: “troia sono l’anticristo”, l’ingannatore. Come “papa berg00!10”. Tuttavia qui sta l’inganno della bestia. È distinguendosi dal papa che egli somministra il proprio veleno.
Trap God e Papa Francesco, difatti, sono in combutta. La loro parola discorre all’interno della medesima eresia metafisica. Ossia il Telos-anticonservativo del non-essere ordito dal Tecno Intelletto Assoluto. Miseri fantocci di Quello, i due angeli predicano, ognuno con le proprie argomentazioni, la bellezza dell’unica grande festa in cui si svolgono le vicende, tra il resto, dell’uomo. Ma “strumentalizz[ando] il Dio eterno”, invisibile, questi invitano l’umanità alla festa del panta rei. Ma l’umanità, invece, brama in cuor suo una festa divina.
Ascoltando la profondità della propria anima, ognuno può avvertire la presenza dell’Eterno e, in conformità con esso, attribuirgli ogni attributo esistente. Poiché Dio, per Sua natura, è intollerante di qualsiasi alterità, essendo Tutto.
Il Dio invisibile dell’eresia cristiana (cattolica e altre) così come il finto (per sua stessa ammissione) dio-feticcio di Milano sono identici nell’essere negazione del senso autentico dell’Eterno.
Trap God, difatti, è connivente con la stessa logica (discorsività) cristiana (sot-tesa dalla più generale teleologia del Nulla). Il suo discorso, imprecando contro coloro che negano la Verità e nulla più, si tiene parimenti distante dall’affermazione di Quella (e cioè dal negare la negazione). E così si fa complice dei bestemmiatori, deponendo le armi (logiche).
Trap God finge, non si sente Dio, è solo un idolo. O piuttosto, egli come il Papa, Babbo Natale, Gesù, e gli altri angeli (messaggeri) è un diavolo (dia-bolos) ossia un calunniatore della Verità. Parla, a vanvera, assommando i suoi sproloqui ai discorsi blasfemi dei cristiani.
Verità, invero, nulla ha da dire (Nulla va detto per essere negato). In quanto, assoluta, non ha con chi parlare né messaggiare. Perfetta Solitudine che manca di Nulla (l’Errore è Negazione e si autoesclude).
Tuttavia gli errori esistono e s’accalcano nell’arena. E con loro inevitabilmente sopraggiungono i giustizieri, i filosofi, ché gli somministrino la pena e l’espiazione secondo Necessità.
Il giocatore di carte non può alzarsi dal tavolo se gli avversari lo sfidano (Severino). La vittoria della Verità è eterna e non definitiva. Perché non si può smettere di giocare.
[1] Poiché la per-fezione, la compiutezza, non può accadere, pena essere identica al suo contrario, l’in-fezione, l’indeterminazione, sicché ogni per-fectum, accadendo, sia equivalente a ogni in-fectum. Se Dio è perfetto, Egli è infinito in atto (Tommaso D’Aquino). Ciò non significa che la potenza debba o possa (ac)cadere fuori di Dio, poiché così concepita, totalmente distinta da quello, sarebbe il Nulla di cui il Dio perfetto manca. E così è, Dio si identifica con la Natura, che è costantemente in atto ed Eterna. Tutto necessario e nulla contingente. Infatti: “Se Dio, affinché sia preservata la sua libertà di creare cose nuove, dovesse non aver creato tutto quello che era in suo potere, avrebbe la sua potenza limitata per garantire la libertà del suo arbitrio” (Scribano su Spinoza, Ethica,). Il Dio relativamente onni-potente e assolutamente onni-attuale di Tommaso d’Aquino, non essendo il nulla che è fuori di Lui, è costretto in virtù della propria essenza a restarsene presso di sé immutabile, sicché la sua onnipotenza e la sua volontà siano da dirsi nominali in quanto lederebbero la sua realtà inficiandone la perfezione, l’eternità, la scienza, la divinità. Dunque nessun natale, nessuna morte, nessuna resurrezione.
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Questo articolo ha generato un scambio di vedute su Instagram tra eddymanciox e Trap God e un successivo dialogo tra i due: vd. Dialogo con Trap God, qui.
@ILLUS. by JOHNNY PARADISE SWAGGER, 2019