OGNI PROMESSA È DEBITO?

Ogni promessa è debito – sembra dire Hegel. L’Essere-Vita di diritto (quaestio juris) è una promessa noeticamente a priori dell’Essenza-in-Vita dell’Esserci messo dianoeticamente in vita di fatto (questio facti): glielo deve, l’Essenza, di esistere, a questo Essere così promettente!? L’Ente «pro-messo» dall’Essere della Vita è «messo» in vita per compiere la promessa stessa fatta dall’Essere? E quando mai l’Ente ha sentito l’Essere fare questa promessa? Come avrebbe potuto sentirla, se non era ancora in Vita quando la Vita prometteva all’Ente nascituro la nascita della sua vita?
dēbĭtum, i, (n.):
- debito: debitum solvere, pagare un debito.
- obbligazione
[cf. dēbĕo].
Il «Debito» ha a che fare con il verbo dēbĕo, es, ŭi, ĭtum, ēre, (2 tr.) che però non è un dō, das, dĕdi, dătum, dăre, (1 tr.), a dire che il «dato» non è in debito con chi glielo dà. Capite la morale desistenziale della favola, o desistenti?
L’Essenza hegeliana è sempre in debito di Essere.
Così il vostro Profeta, o desistenti, si burlò della Logica di Hegel quando venne a sapere della falsa promessa dell’Essere. Debito si può dare solo se prima è stata fatta la Promessa che origina questo debito: da una parte chi promette e dall’altra la controparte che deve mantenere la promessa saldando il debito. Ma a chi è stata fatta, la promessa premessa al debito di essere? A un Ente che ancora non era stato posto in essere quando l’Essere gli promise (assolutamente anzitèmpo) di essere? Al tempo! Do ut des? Ego, ratio, do vitam ut tu, viv-ens, des rationem vitae? Redde rationem! – sembra urlare l’Essere all’Ente che si rifiuta di render ragione della Vita. Ma se se l’è inventato il viv-ente, questo debito con la Vita! È un debito immaginario con un santo Padre altrettanto immaginario! Dono della vita? La Vita dona se stessa ad un altro? Do aut debeo? Dò oppure devo? Perché se il «dò» è promessa che esige un «devo», allora l’Obbligazione è in mala fede. Non si può illiberalmente costruire una immaginaria Obbligazione fatta a un ens rationis che come «Idea della Ragione» è un Concetto senza alcun «Oggetto dell’Intelletto» – W Kant!. Il «Concetto di/del viv-ente» dovrebbe sentirsi in debito con una cerebrale e raziocinante «Idea di Vita» che lo pre-suppone pre-giudizialmente pro-mettendogliela come ragionevolmente razionale? Tu scendi dalle stelle… così cantò il vostro Profeta, o desistenti, quando vide l’epifania hegeliana del concetto di viv-ente scendere giù dall’Idea di Vita.
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@ILLUS. by MAGUDA FLAZZIDE, 2020