È UNA MALATTIA VEDERE IL VERO?
«È una malattia vedere il vero?»… Chissà perché mi ronza questa domanda da stamattina? L’ho sentita ieri, o ieri l’altro in televisione. Un tipo strambo l’ha gridata, squarciata; l’ha gettata in faccia, come uno straccio, al pubblico. Ho sempre pensato che la verità la si dovesse dire con calma, sottovoce. Quasi in silenzio. Quasi. Ma in silenzio. Sbraitarla è squarciarla. L’ha detta alla televisione quello strambo tipo; lo ha detto la televisione, ieri o ieri l’altro. Forse me la sono inventata, a ben pensarci.
Chi può dirlo?
Che ho in mente questa frase?
Sì; cioè, perché la sto pensando? Certo, l’ho sentita, ma se mi confondessi? Se mi ronzasse perché me la sono posta io; quando non lo so, ma posta, almeno ora? E se l’avessi sognata? In effetti ha iniziato a rimbombarmi in testa da stamattina…
Allora cosa mi sconvolge nell’averla così presente?
Cosa? No… non saprei. Il fatto che frulli, credo. Non mi sono mai piaciuti i frullati: tutto si liquefa e si mescola, tutto ritorna ad un brodo primordiale di indistinzione. Tutto è monocromatico.
E questo mi inquieta.
Perché la verità l’ho sempre associata alla salute: la verità è la salute dell’animo, no? Perché dubitarne? Ecco, spiegatemi per qual motivo sia malattia vederla!
Che cos’è verità? Come disse quel tale…
La si vede? Come dico io…
(Perché sto pensando in colonna? Con chi sto dialogando? Sono forse pazzo? Qual è la verità?)
Ecco di nuovo! La domanda che torna… (sconfortato)
Eh… non proprio ad essere sinceri: qual è è cos’è?
A parte l’apostrofo?
Dai su! Differenze?
Senza cos’è non può esserci qual è.
Mmm, non male!
Grazie, lo so. Ne vado molto fiero. È una delle mie meglio riuscite (gongolante).
Probabilmente. Ma non se ne sarei sicuro.
Ok, lo ammetto. Ma, è una malattia vedere il vero?
Si versò il caffè nella tazzina, prese un pacco di biscotti e si accomodò sulla poltrona. Prese il telecomando e accese il televisore…
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@ILLUS. by, G. E. O. M., 2021