LA DISPUTA DEI NUMERI

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Un giorno, nel regno dei numeri, sorse una lite su chi fosse il primo: i numeri dispari e i numeri pari presero a litigare per difendere ciascuno il proprio primato. «Siamo noi i primi», dissero i numeri dispari. «No, siamo noi i primi», ribatterono i numeri pari. Non se ne venne a capo finché un piccolo numero dispari, il numero uno, non saltò su dicendo ai numeri pari: «Io sono il primo numero, sono dispari, e vengo prima del primo numero pari, il numero due; quindi vengono prima i numeri dispari». Per un po’ si fece silenzio, nel regno dei numeri, ma, a un certo punto, un numero pari (qualcuno dice che fosse proprio il numero due) saltò su dicendo: «Veramente, prima del numero uno viene lo zero, che si dice essere pari poiché 0 × 2 = 0; quindi vengono prima i numeri pari». Al che, in coro, tutti i numeri dispari urlarono: «Zero non è né pari né dispari, zero non è niente, zero non è nessuno, quindi non fa testo!».
Il Profeta della Desistenza si trovò per caso ad assistere a quella rissa e pensò: lo zero è come il Nonessere, è il Principio primo di tutti gli esseri; in esso possono dire di risiedere sia i numeri pari sia i numeri dispari, con uguale diritto di cittadinanza, perché in esso ogni numero si annulla, perdendo la propria identità di numero pari o dispari; lo zero non è né uovo né gallina: solo a partire dall’uno e dal due le opposte fazioni dei numeri dispari e dei numeri pari possono cominciare a dibattere se venga prima l’uovo o la gallina, ma questo non ha poi molta importanza, dacché così non si tien conto dello zero, non si parte da zero.
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